Questa mattina ho incontrato in videoconferenza i rappresentanti di Ance, Anci, sindacati ed ordini professionali in merito all’applicazione del Piano Casa all’indomani della sentenza (n. 70 del 24 aprile scorso) della Corte Costituzionale. Dalla riunione è emersa la richiesta di chiarezza normativa da parte di tutti i soggetti interessati.
Abbiamo avviato un monitoraggio sulla situazione generale grazie ad una ricognizione su tutti i Comuni pugliesi. È evidente che per intervenire in maniera efficace dobbiamo partire dai numeri. Dobbiamo conoscere l’entità dell’impatto della sentenza sia in ordine ai permessi ancora in via di definizione, sia a quelli già concessi. Se nel primo caso, infatti, gli uffici comunali stanno predisponendo ulteriori supplementi di istruttoria, sospendendo di fatto i procedimenti, nel secondo si corre il rischio di contenziosi giudiziari a posteriori.
Le problematiche legate all’applicazione pratica degli effetti della sentenza potrebbero trovare una possibile soluzione nella Legge sulla Bellezza, in dirittura di arrivo all’esame del Consiglio Regionale dopo l’approvazione in V Commissione, con ulteriori accorgimenti che possano rendere i procedimenti più snelli e meglio definiti. Ho chiesto pertanto sia ai tecnici, sia ai costruttori di inviare quanto prima agli uffici regionali tutte le indicazioni strettamente legate alle proprie competenze e che riterranno più utili.