Ha senso parlare di “festa” dei lavoratori oggi? Probabilmente no. Viviamo un momento di distanza fisica e sociale e ci mancano (mi mancano) gli incontri dal vivo con le amiche e gli amici. Sono sicuro che torneremo a stare insieme apprezzando ancor di più i nostri rapporti dopo averne dovuto fare a meno in questi mesi. Ma ormai lo sappiamo tutti, sono misure restrittive necessarie per fermare il contagio e qualche risultato comincia a vedersi anche se è presto per cantare vittoria.
Allora di quale lavoro parliamo? Quali caratteristiche ha? O meglio, avrà?
Oggi più che mai mi vengono in mente tutte le persone, dal mondo sanitario all’alimentare, dagli operatori delle Forze dell’Ordine ai trasportatori, che ci hanno consentito di vivere questa quarantena con molti meno disagi del previsto. A loro, come è giusto che sia, va tutta la mia gratitudine. Non posso non pensare, però, soprattutto a coloro che un lavoro non ce l’hanno o che temono di perderlo nei prossimi tempi. Sarebbe troppo facile fare l’elenco dei provvedimenti presi da questa Giunta regionale per il sostegno alle situazioni difficili. Un impegno da 450 milioni non è uno scherzo, dalla cassa integrazione ai finanziamenti alle imprese, fino ad appena ieri con le misure in favore di condomini delle abitazioni popolari. Ma non basta, lo so.
Allora quello che mi sento di dire è che noi ci crediamo davvero quando diciamo che non vogliamo lasciare indietro nessuno perché nessuno può salvarsi da solo. Noi ci saremo, io ci sarò. Buon 1º maggio a tutti voi, amici.