Alla fine la “Serrata Italia” è arrivata. Solo poche tipologie di attività potranno restare aperte. Ed almeno fino al 3 aprile sarà così, sperando che basti.
Dall’agricoltura alla farmaceutica, dall’alimentare, alla chimica, dall’industria tessile (tranne l’abbigliamento) ai trasporti, alle attività di magazzinaggio; dal comparto dell’energia agli acquedotti, alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, dall’installazione di impianti elettrici e idraulici a tutte le attività di manutenzione e riparazione di apparecchi, macchine e macchinari vari, dai call center sino (ovviamente) all’assistenza sanitaria ed ai servizi di assistenza sociale residenziale. Ma poi anche chi produce carta, plastica e vetro è compreso in questa lista, visto che si tratta di produzioni indispensabili per confezionare cibi, bevande e medicinali.
Tutto il resto si ferma. Speriamo anche le polemiche, così da poter pensare solo a sconfiggere il virus. In attesa del DPCM. Ce la faremo.